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Associazione amici dei bambù del sud ITALIA - scopriamo il bambù!

Il Bambù

I Bambù (bambusa) sono un genere di piante della famiglia delle graminee, composta da un gran numero di specie di grande importanza nell'economia domestica, ma finora non abbastanza conosciute dai bonatici. I principali caratteri di questo genere sono: uno stilo più o meno profondamento bifido o trifido; tre piccole squame alla base dell'ovario e sei stami. Il bambù è una gramigna gigantesca che di gran lunga sorpassa i confini in cui è ristretta l'umile famiglia a cui appartiene. Quindi nella distribuzione dei vegetali per famiglie naturali per questo singolarissimo genere di piante: che le gramigne si collegano con le palme. Dal cocco in fuori, gli abitanti dei paesi caldi non ebbero forse dalla natura, altro dono più prezioso di questa pianta, tanti sono gli usi a cui servono i suoi fusti snelli, forti e di aspetto graziosissimo. Spuntano essi, per l'ordinario, da un rizoma o fusto sotterraneo, robusto articolato, strisciante, che rappresenta il vero tronco, i cui rami sono i rampolli che escono fuori di terra e che volgarmente si prendono per fusti. Questi rami o culmi sono estremamente durissimi, spalmati di materia selciosa, e vuoti internamente, eccettuatii nodi o le articolazioni, dove le pareti s'ingrossano e s'avanzano in dentro in modo che chiudono il canal, e danno luogo a tanti cilindri chiusitra l'una e l'altra articolazione. Nella cavità di questi cilindri si raccoglie per lo più acqua, e talvolta una sostanza bianca, opaca, che diventatrasparente quando è bagnata, e che consiste in una secrezione di selce di cui la pianta si spoglia. Quando ha finito di crescere, il bambù è una verga dritta che porta un certo numero di rami disposti esattamente ad angolo retto sul tronco principale. Siccome dette piante crescono molte, insieme a cespuglio, è cosa difficile il concepire come il giovane fusto possa innalzarsi attraverso la folta selva che gli fanno sopra e da ogni parte i rigidi rami dei fusti più vecchi.

La giovane messa di bambù, per quanto lunga ella sia, nel sua spuntare è una gemma semplice e nuda, simile a quella dell'asparago, ma terminata da una punta aguzza, per cui si fa strada attraverso l'ingombro dei rami, quando è abbastanza cresciuta per trovarsi libera da ogni ostacolo, mette fuori i rami, i quali si estendono lateralmente e si cacciano in mezzo agli altri. Sebbene molti fusti siano costretti a crescere insieme, tutti trovano il modo di innalzarsi per godere del beneficio dell'aria e della luce. Tanti sono gli usi a cui sono destinate le diverse specie di bambù che sarebbe difficile trovare un'altra pianta che possa sostituirla, in quei casi in cui si richiede pieghevolezza congiunta a solidità. Le giovani messe di molte specie, mentre sono ancora tenere, si mangiano come gli asparagi. Coi fusti verdi si formano eleganti canestri che trasudano una continua umidità e servono a trasportare alla distanza di centinaia di chilometri i fiori blli e freschi come se fossero colti all'istante. I medesimi fusti secchi e induriti vengono utilizzati per archi, lance, colonne da letti, bastoni, tavolate e sostegni per ponti di campagna eccetera. Inoltre i Malesi, praticando tecche nei detti fusti, fanno certe scale leggerissime, di cui si servono per dare la scalta ovunque non possano fare uso di macchine di maggiore peso. Con le foglie e con i fusti ammaccati e stemperati nell'acqua si forma la cosiddetta carta cinese, la miglior qualità della quale si ottiene con l'aggiungervi un poco di cotone e col protrarne più a lungo la pesta. Tagliati in pezzi più o meno lunghi e traforati nelle articolazioni, diventano tubi da acqua di lunga durata, ed astucci per riporvi rotoli di carta eccetera tagliati a liste e intrecciati diventano graticci da finestra, stuoie, panieri e perfino vele di barche. I fusti più grossi sono intagliati con molta grazia dai cinesi, che ne formano parecchi oggetti di ornamento.

Ma l'uso principale che si fa di questa pianta presso gli indigeni sta nella costruzione delle loro case o capanne. A Sumatra l'ossatura delle case, nonchè le pareti ed il tetto sono in gran parte composti di bambù. Quelli che hanno 100 o 125 mm. di diametro servono di armatura e di tavolato, che si coprono di liste di bambù vuoti, collocati di traverso e legate con filamento di una specie di canna. Il tetto si fa di pezzi sottilmente divisi, disposti in tre strati della lunghezza di circa 1.824 m., il secondo strato si prolunga per 608 mm. al di sotto del superiore, ed il terzo per 608 mm. al di sotto del secondo. A Sud del Giappone cresce una specie tipica, il bambù dele kurili (Sasa Kurilensis) i bambù appaiono soltanto occasionalmente sotto lo strato superiore nella foresta Primera perchè possono crescere liberamente unicamente in radure naturali lungo i corsi di acqua o in quelle formate dalla caduta di un albero. Dove la foresta è stata abbattuta, boschetti di bambù possono di ricoprire vaste distese specialmente nelle pendici più basse. Alcune specie sono piantate per i germogli che vengono mangiati mentre altre hanno vari usi domestici le più comuni sono: Phyllostachys edulis, P. pubercula, P. bambusoides, Sinocalamus, Beecheyana, S. latifrons, Chimonobambusa Quadrangularis, Pilioblastus amarus; ed a ultimo alcune specie di Arundinaireche formano boschetti impenetrabili dell'altezza di un uomo. Inoltre vi sono Bambù giganti (Dendrocalamus bambusa) e bambù nani (Arundinaria), nonostante la loro altezza ed il loro aaspetto, i bambù appartengono alla famiglia delle erbe, anche se lo stelo arborescente dei bambù può avere una vita molto lunga, mentre altre graminacee sono perenni e perdono ogni anno le parti che stanno sopra il terreno.

I bambù sono in realtà graminacee, erbe altissime. Crescono in ciuffi e spesso coprono vaste estensioni specialmente dove la foresta primitiva è stata abbattuta o tagliata, nelle piccole isole della Sonda le colline e le rapide pendici dei vulcani estinti, hanno sulla sommità fitte foreste di bambù Rotang. Le temperature estive ed invernali nei paesi mediterranei sono simili a quelli della Cina meridionale ed orientale,piogge estive consentono a piante e animali di sfruttare l'effetto combinato di calore e umidità. Cosicchè in Cina la vegetazione è sub- tropicale, nelle regioni settentrionali e centrali dell'Asia la pioggia cade in primavera ed al principio dell'estate, nella parte occidentale la pioggia cade principalmente in inverno. I Panda vivono nelle fitte foreste di bambù delle cui foglie si nutrono. Per la coltivazione del bambù si preferisca una posizione soleggiata a quella in ombra che permette un ottimo sviluppo delle piante. Per il terriccio sarà utilizzata terra comune di campo mescolata a letamematuro. Maggiore efficacia sarà ottenuta con l'impiego del seguente composto: 1/2 terra comune argillosa; 1/4 terra di bosco (o torba) e letame ben maturo; 1/4 sabbia grossolana di fiume. Tutte le specie amano acqua riscaldata dal sole e pressocchè ferma. Utilizzare acqua sorgiva o di pozzo (poichè l'acqua erogatadal pubblico acquedotto è ricco di cloro) che sarà generalmente calcarea. Evitare l'utilizzo di acque inquinate derivate da laghi fiumi e torrenti o perlomeno provvedere al filtraggio fisico- chimico. L'acqua piovana è anche ideale. I bambù fanno parte delle piante palustri e da ripa che hanno il loro habitatin un terreno poco sommerso o umido.

Le grandi famiglie di Bambu

ARUNDINARIA : famiglia graminacee volgarmente: bambù A. Falcata alta m. 3 - 5 Himalaya; foglie lunghe e strette, giovani steli ricoperti di pruina biancastra, A. Humilis - origine Giapponese pianta nana tutta di color verde. A. Nitida - Cina alta m. 2 - 3; culmi rossastri o violacei, foglie lucenti al di sopra A. Simonii - Giappone alta m. 6 - 8; culmi grigio verdi, foglie strette e sottili spesso listate di bianco crema.

BAMBUSA : Famiglia graminacee volgarmente : Bambù mambù. B. Angustifolia - culmi-grigio verdi o porporini, sottilie gracili alti cm. 50 foglie seghettate. B. Fastuosa - culmi bruno porporini alti m. 5-25 specie eretta. B. Palmata alt. cm. 80-120 con foglie dentate di color vere chiaro, lucenti al di sopra, pelosette e chiare al di sotto. B. Pygmaea - culmi violacei lunghi cm. 15-30, foglie verdi chiare al di sopra glaucescenti al di sotto pelosette. B. Quadrangularia- culmi a sezione quadrata alti m. 8-9 foglie seghettate.

Tutto e buono

Nel bambù tutto è buono. I suoi giovani germoglie (Turioni)ed i suoi semi si mangiano, le sue foglie servono da foraggio per il bestiame (e sono l'unico nutrimento dei panda la cui sopravvivenza dipende dal mantenimento di una rete di foreste di bambù che colleghi fra loro le montagne) la sua polpa serve per la produzione della carta, le sue canne servono nell'edilizia. Il suo legno è più resistente alla flessione che l'acciaio (arma il calcestruzzo in talune costruzioni antisismiche in Asia ) e serve a montare magnifiche impalcature per la costruzione di immobili; sezionato e sapientemente ricostruito, viene utilizzato per la crezione di canne da pesca di gran lusso la cui elasticità non è stta superata da nessun materiale fabbricato dall'uomo, nemmeno il Kevlar. Nei paesi asiatici il bambù serve a fare delle recinzioni, degli utensili di cucina dei sedili dei mobili, dei piatti e delle scodelle, la dcorteccia di taluni di esi ha dei riflessi setacei, che si adorna di delicati motivi longitudinali verdi che si stagliano su uno sfondo dorato mordorè; un'altra specie è di un colore violetto talmente inteso che sembra nero, un'altra rassomiglia tanto tanto da confondresi con le scaglie di tartaruga levigata. se ne fanno degli strumenti musicali poichè il bambù è un legno che suona: dei flauti e degli strumenti a percussione. Il bambù è un'opera d'arte della natura ed un campione di crescita. Quando un bambù gigante è adulto i germogli che spuntano dal suolo hanno un diametro uguale a quello della canna matura. Gli industriali trasformano questa graminacea in pasta di cellulosa per la produzione della carta e nelle campagne la si utilizza come barriera contro l'erosione in ricordo del tempo in cui i Giapponesi si rifugiavano sotto il loro fogliame fiduciosi nell'intreccio eccezionale delle sue radici che permettevano di imprigionare il suolo.

Senza il bambù perderemmo saggezza e cultura scriveva ne XII secolo il poeta Pu Su-Tsung. I terreni preferiti dai bambù devono essere ricchi di Humus e a secondo della specie freschi o ricchi di umidità. si prestano bene allo scopo le rive dei piccoli corsi di acqua naturali o artificilai. I bambù prediligono le zone a clima tropicale caldo umido, possono allignare sia in pianura che ha notevoli altitudini ( Hymalaia Ande). In un Habitat fvaorevole ai bambùla temperatura deve mantenersi abitualmente su valori elevati. Tuttavia varie specie di queste piante attecchiscono e prosperano in località con inverni freddi in cui si registrano persino delle precipitazioni nevose. La riproduzione avviene attraverso rizomi striscianti per lo più sotterranei che si diffondono con molta rapidità ed emettono soprattutto nella stagione piovosa dei nuovi germogli (Turioni) avvolti in una guaina membranosa terminante in un'appendice fogliacea. I rizoma di varie specie di bambù possono emettere anche delle ramificazioni che scauriscono direttamnete dal suolo a cespuglietto: questo tipo di propagazione non si sostituisce a quello turinale ma lo integra solamente. Se il tereno destinato al bambù non è sufficientemente ricco di humus ( ossia di sostanza organica decomposta) lo si può migliorare con abbondanti aggiunte di torba o di letame misto a fogliame marcescente.

Una volta effettuata la messa di mora è consigliabile ricoprire il suolo con uno strato di detriti vegetali che lo manterrà fresco e contribuirà a migliorarne le caratteristiche di Humosità. Oltre ad essere umidi e humosi i terreni adatti ai bambù è preferibile che si trovino in zona riparata dai venti o da correnti di aria fredda. Soleggiata o solo parzialmente ombreggiata. Il migliore sistema per moltiplicare i bambù consiste nella divisione dei rizomi chevanno subito impiantati; il periodo migliore per questa operazione è la primavera, di norma verso Aprile. I trapianto deve sempre essere effettuato con una buona zolla del terreno dal quale è stata prelevata la cacciata e possibilmente subito dopo effettuata la separazione dei rizomi. Durante il primo anno (nelle regioni fredde anche nei due tre anni succesivi) i nuovi getti messi a dimora dovranno essere difesi durante l'inverno ricoprendone il pedale con uno strato di letame o con abbondanti detriti vegetali. Alla nuova pianta sono di norma necessari due o tre anni per attecchire ambientarsi perfettamente e formare un robusto cespo; dopo di che apparirà nel suo pieno rigoglio vegetativo e comincerà a propagarsi rapidamente attraverso il rizoma sotterraneo strisciante.

Informazioni generali sul Bambù

I Bambu' possono essere divisi,in base alle loro caratteristiche morfologiche,in due categorie:

1.La pianta forma un cespuglio (Genere Bambusa,Chusquea,Dendrocalamus,Fargesia,ecc)

2.La pianta durante la crescita produce nuovi rizomi di 0,5-2,0 m di lunghezza,creando un piccolo boschetto in pochi anni (Genere Phyllostachys,Pleioblastus,Sasa,Semiarundinaria,Hibanobambusa,ecc)

La maggiore parte delle specie resistenti al nostro clima appartiene alla seconda categoria.Il genere Phyllostachys cresce in primavera da marzo a luglio .6-10 anni dopo la messa a dimora il Bambu' raggiunge in sole 10- 12settimane la sua altezza massima.Tra le varie specie ci sono differenze per quanto riguarda la velocita' di crescita.Tra luglio e novembre i Bambu' producono nuovi rizomi che diventano nuovi fusti nella stagione successiva.

Manutenzione della coltura

Periodo di messa a dimora:

Bambu' coltivati in vaso da marzo ad ottobre

Terreno:sabbioso ph 6(non troppo calcare) Preparazione se disponibile con sostanze organiche come :letame,torba(in caso di calcare) e humus.

Concimazione: concime organico(letame) concime chimico NPK (15% di azoto ,6% di fosfato,10%di potassio dose consigliata:30-50 grammi/metro quadrato,2/3 in febbraio -marzo 1/3 in settembre-ottobre

Cure: Durante i primi due anni dopo la messa a dimora il Bambu' richiede abbondanti e frequenti innaffiature,soprattutto durante il periodo della crescita:Tra dicembre e febbraio e' possibile tagliare i fusti secchi e morti ,e coprire i rizomi e le radici con foglie o letame.In primavera si possono tagliare nuovamente i fusti delle varieta' nane,come Pleioblastus pygmaeus oPI.fortunei per fare loro riprodurre nuove foglie.Per combattere le erbe infestanti non vanno mai impiegati i diserbanti,si usano invece mezzi meccanici,prestando pero' attenzione ai rizomi e alle radici.

-arcana: culmo verde,altezza 7-8 m,diam.3cm,foglia 10-15 cm,2 cm di larghezza. Resistenza:-20C -arcana f.luteosulcata: culmo verde come arcana,pero' con la striscia gialla -aurea: altezza 5-6 m,diam3-4 cm,internodi bassi molto corti,foglia 10-15 cm,2 cm di larghezza. Resistenza-22C -aurea "Holochrysa": altezza 5-6m,diam.3-4cm,culmo giallo-arancio,alcune strisce verdi,internodi corti. Resistenza-22 C

-aurea f.albo-variegata: altezza 2-3m,diam.2cm,culmo verde,foglia verde -bianca rigata. Resistenza-20C -aurea f.takemurai: altezza 7-8 m,diam.5-6cm,culmo verde. Resistenza-15C -aureosulcata: altezza 7-9m,diam.4-5cm,culmo verde con la striscia gialla. Resistenza-25C -aureosulcata f.alata: come sopra, senza striscia gialla -aureosulcata f.aureocaulis: altezza 6-8m.diam.3-4cm,culmo giallo,foglia verde scura. Resistenza-20C

-aurea f.albo-variegata: altezza 2-3m,diam.2cm,culmo verde,foglia verde -bianca rigata. Resistenza-20C -aurea f.takemurai: altezza 7-8 m,diam.5-6cm,culmo verde. Resistenza-15C -aureosulcata: altezza 7-9m,diam.4-5cm,culmo verde con la striscia gialla. Resistenza-25C -aureosulcata f.alata: come sopra, senza striscia gialla -aureosulcata f.aureocaulis: altezza 6-8m.diam.3-4cm,culmo giallo,foglia verde scura. Resistenza-20C

-aureosulcata f.spectabilis: altezza 8 -10m,diam.4-5cm,culmo giallo con la striscia verde,culmo ruvido,foglia verde scura,crescita veloce. Resistenza-25C -bambusoides: altezza 15-18m,diam.10-12cm,culmo verde scuro,foglia 12-16cm,20-25 mm di larghezza. Resistenza-18C -bambusoides f. Castillonis: altezza 10-12m,diam.5-6cm,culmo giallo con striscia verde,foglia verde con alcune strisce bianche resistenza:-15C -bambusoides f.Castillonis -inversa: come Castillonis pero' culmo verde con striscia gialla -bambusoides f.Castillonis-Inversa Variegata: come Castillonis-Inversa ,pero' con foglia variegata

-bambusoides f.tanakae: come sopra,pero' con culmo verde variegato da punti ovali neri -bambusoides f.subvariegata: altezza 10 -12m,diam.7-8cm,culmo verde,foglia verde scura con strisce verde chiaro. -bissetii: altezza 5-7 m,culmo e foglie verde scuro. Resistenza-20C -dulcis: altezza 10-12m,diam.7cm. -fibriligula: altezza 8-9m,diam.5cm -flexuosa: altezza 7-8,diam.4-5cm,culmo a zigzag. Resistenza-22C

-glauca: altezza 10-15m,diam.5-6cm. Resistenza-20C -glauca f.yunzhu: altezza 5-6m,diam.2,5cm,culmo irregolarmente macchiettato con punti neri/viola. Resistenza-18C -heteroclada: altezza 4-5m,diam.4-5cm Resistenza-10C -heterocycla f.Pubescens(Ph .edulis) : altezza 18-22m,diam.18-20cm,culmo peloso verde,germoglio commestibile, crescita veloce. Resistenza:-15C -heterocycla f.bicolor: altezza 15-20m,diam.15cm,culmo peloso con strisce verdi. Resistenza:-15 C

Heterocycla f.nabeshimana: Molto simile al Bicolor pero' il colore verde e' dominante. -heterocycla f.luteosulcata: come specie,pero'culmo verde con la striscia gialla. -heterocycla "kikku" "Kikku-chikku": fusto variegata a tartaruga,internodi molto corti. Resistenza-15C -humilis: altezza 4-5m,diam.2-3cm,culmo verde con la foglia sottile,crescita veloce. Resistenza:-15C -iridescens: altezza 10-12m,diam.6-7cm,culmo e foglia verde scuro,culmo rigato di giallo. Resistenza:-20C -kvangsiensis: altezza 12-16m,diam.6-10cm,culmo giallo-verde. Resistenza:-15C

-meyeri: altezza 8-10m,diam.5cm. resistenza:-7C -nidularia: altezza 7-10m,diam.3-4cm,culmo verde,internodi di 40 cm. Resistenza:-15C -nigra f.boryana: altezza 12-15m,diam.8-10cm,culmo nuovo verde macchiato di nero durante la crescita. Resistenza:-22C -nigra f.henonis: altezza 15-18m,diam.8-10cm,culmo verde diritto. Resistenza:-22C -nigra f.puntata: altezza 5-7 m,diam.4cm,bambu'nero,culmo nuovo verde macchiato di nero durante la crescita. Resistenza.-20C

-nuda: altezza 8-10m,diam.3-4cm,culmo nuovo verde scuro. Resistenza:-15C -nuda f.localis: come specie,pero' alcuni culmi sono marroni/neri alla base. -parvifolia: altezza 7-8m,diam.5cm,foglia piccola. Resistenza:-7C -praecox: altezza 8-10m,diam.4-6cm,culmo nuovo verde scuro,foglia fine. Resistenza:-15C -propinqua: altezza 8-10m,diam.5cm,culmo nuovo verde-viola,crescita veloce. Resistenza:-18C

-robustiramea: altezza 2-3m,diam.2-3cm. Resistenza:-7C -rubromarginata: altezza 8-10m,diam.3cm. -stimulosa: altezza 8m,diam.3-4cm. -violascens: altezza 12-15m,diam.6-8cm,culmo nuovo viola,poi verde con alcune striscia viola alla base, crescita veloce. Resistenza:-20C -viridiglaucescens: altezza 8-10m,diam.4-5cm,culmo e foglia verde scuro. Resistenza-18C

-viridis -mitis: altezza 12-15m,diam.8-10cm,culmo verde. Resistenza-15C -viridis f.houzeauana: altezza 12-15m,diam.8-10cm,culmo verde con striscia gialla. -viridis f.sulphurea(Ph.sulfurea): altezza 10-12m,diam.7-8cm,culmogiallo con alcune strisce gialle alla base.

Arundinaria atropurpurea: Altezza 80-120cm,culmo verde-viola,foglia lunga 20x 25cm,2,5-3cm di larghezza, adatto per l'ombra e sole Bambusa multiplex"Alphonse karr": Subtropicale ,alt.3-5m,culmo giallo con strisce verdi,foglia fine 8-10cm,10-12mm di larghezza adatto per l'appartamento e clima caldo Resistenza:-8C Bambusa mult."Golden Goddess": Subtropicale, alt.3-5m,culmo verde-giallo,foglia fine 10x15cm,adatto per l'appartamento e clima caldo. Resistenza:-8C Bambusa mult."Vang Tsai": Subtropicale ,alt 3-5m,culmo verde scuro,foglia fine 10x12cm,adatto per l'appartamento. Resistenza:-8C

Bambusa mult.f.nana : Altezza mass.1,2-1,5m Chimonobambusa marmorea: Altezza 1,5-2m,culmo verde scuro,foglia piccola 10-13 cm e 12-15 mm di larghezza,adatto per l'interno e per vaso,crescita in autunno. Resistenza:-10C Chimonobambusa quadrangularis: Altezza 4-6m,diametro.2-3cm,culmo e foglia verde scuro,culmo quadrato,con alcune spine,crescita in autunno. Resistenza:-15C Chimonobambusa quadrangularis "Suov": Come sopra,pero' culmo giallo con strisce verdi Hibanobambusa tranquillans: Altezza.2,5-3,5m,diam.1,5cm,foglia oblunga 15-20cm,4-5cm di larghezza. Resistenza:-20C

Hibanobambusa tranqu."Shiroshima": Come specie,pero' con foglia verde rigata di bianco Indocalamus latifolius: Altezza 150-200 cm,diam.5mm,culmo nero-bruno,foglia oblunga variabile 20-35cm, 4-6cm larga,adatto per mezzombra e sole. Resistenza:-15C Pleioblastus distichus: Nano,altezza 40-60cm,foglia 10-20mm,adatto per l'ombra e sole. Resistenza:-20C Pleiblastus fortunei: Altezza 80-100cm,foglia 10-15cm,10-15mm di larghezza,verde rigata di bianco,adatto per l'ombra e sole Resistenza:-20C

Pleioblastus pygmaeus: Nano,altezza 15-25cm,foglia verde di 3-5cm,7-10mm di larghezza,per l'ombra e sole. Pleioblastus simonii: Altezza5-6m,diam.2-3cm,foglia verde di 20-25cm,15-25mm di larghezza. Resistenza:-20C Pleioblastus viridistriatus"Auricoma" : Altezza 80-150cm,culmi verde scuro,foglia verde rigata di giallo,variabile da 8-20cm e 1-3cm di larghezza,adatto per vaso,l'ombra e sole. Resistenza:-22C Pseudosasa japonica : Altezza 4 -6m,diam.25-35mm,culmo verde,foglia oblunga verde scuro di 20-30cm, 20-25mm di larghezza. Resistenza:-25C

Pseudosasa japonica "Variegata": Come sopra, pero' foglia variegata bianco -verde Sasa palmata f.nebulosa: Altezza1,5-2m,diam.7-8mm,foglia 20-30cm,7-10cm di larghezza. Resistenza:-20C Sasa tsuboiana: Altezza 1,5-2m,diam.5-8mm,culmo verde viola,foglia variabile da 15-25cm,3-6cm, di larghezza. Resistenza:-20C

Nella Francia meridionale

NELLA FRANCIA MERIDIONALE C'E' LA PIU' GRANDE PIANTAGIONE DI BAMBU' D'EUROPA.CHI HA CREATO QUESTO ANGOLO D'ASIA E PERCHE'? Il lungo viale che conduce alla piantagione di Prafrance impone silenzio,come la navata di una cattedrale.Il cielo e' nascosto alla vista,e i raggi del sole,filtrando attraverso il fogliame disegnano sulla strada un firmamento di piccole macchie di luce danzanti.Nessuno potrebbe immaginare che ,nel villaggio di Générargues,nell'arida sassosa regione di Anduze,dipartimento di Gard,si trova la piu' grande foresta di bambu' d'Europa.Qui ,i fusti spessi e verdi del phyllostachys viridis,con i loro anelli bianchi e vellutati tra i nodi,coabitano con la phyllostachys pubescens,la prediletta da Eugène Mazel,l'uomo che pianto' questa foresta e dedico' la vita allo studio del bambu'. Cosa lo spinse a ricreare questo angolo d'Asia in Linguadoca?Nato a Générargues il 5 aprile 1828,Mazel era un signore con la pancetta,il monocolo e il colletto inamidato che mandava avanti la fiorente azienda importatrice di spezie ereditata da uno zio quando aveva 26 anni e valutata a quell'epoca ben 400.000 franchi-oro .Avrebbe potuto accontentarsi,anche perche' non c'era nulla in lui del tipo che si lancia in imprese strampalate .E invece ,grazie ai suoi frequenti contatti con l'Oriente,si scopri' un interesse sempre piu' vivo per la flora asiatica,e comincio' a far arrivare piante rare e numerose varieta' di orchidee fino allora ignote agli occidentali.Ma, soprattutto ,Mazel rimase colpito dal bambu',a quei tempi praticamente sconosciuto in Europa :gli snelli tronchi verdi gli sembravano incarnare tutta la saggezza dell'Oriente.Venne a sapere che il bambu' simboleggia,per i buddisti e i taoisti,la perfezione dello spirito.

Che le sezioni tra i nodi rappresentano la virtu' che separa gli errori commessi nella vita ,e il fusto cavo un richiamo alla modestia e all'umilta'.Mazel comincio' a essere ossessionato dall'idea di acclimatare il bambu'nel natio Gard e ,nel 1856,acquisto' acquisto' un appezzamento chiamato Prafrance (deformazione di o prato franco ,cioe' terreno non soggetto a gabelle)nel quale fece scavare un canale lungo 2 chilometri per l'irrigazione delle preziose piante di bambu' che nel frattempo erano arrivate via mare . In questa zona selvaggia ai piedi dei contrafforti granitici del Camisard ,la bambusaia mise radici in una conca tappezzata di fertile humus alluvionale .A molta gente Mazel poteva sembrare matto,ma lui aveva qualche fondata ragione per studiare cosi' da vicino la prodigiosa pianta del bambu'. Una pianta prolifica e generosa ,che in Cina chiamano< l'amica della gente > perche' e' davvero parte integrante della vita di miliardi di uomini e donne ,dalla nascita alla morte.I suoi teneri germogli,cucinati in mille modi ,assicurano cibo alle popolazioni asiatiche .I suoi rizomi e le sue radici formano una fitta rete che il suolo e ne impedisce l'erosione.Gli steli erbacei o legnosi del bambu' sono trasformati in innumerevoli oggetti decorativi o utili: panieri ,copricapo,bastoncini e bacchette,strumenti musicali ,canne da pesca ,e tante altre cose. Un consente alle specie gregarie di fiorire simultaneamente in tutto il mondo ,quale che sia l'eta' dell'esemplare.La fioritura,che puo' avere luogo a intervalli lunghissimi(alcune specie conosciute da decenni non sono mai state viste fiorire),in genere annuncia la morte della pianta per disseccamento.Una foresta tradizionale cresce a una media del 3%l'anno,ma una foresta di bambu' puo' arrivare al 30%.Ricchissima di cellulosa ,questa graminacea soddisfa l'enorme bisogno di carta della nostra societa'(le guaine che proteggono il bambu' furono impiegate per produrre la prima carta utilizzata in Asia).

Il Brasile ,la Thailandia,l'Indonesia e il Pakistan stanno aumentando considerevolmente la loro produzione di pasta di legno derivata dal bambu' per la fabbricazione della carta,e per questo naturalmente intensificano la coltivazione della pianta.Sembra strano parlare di< prati> di bambu'eppure il termine non e' improprio,perche' il bambu',anche se puo' sembrare un'albero,e' in realta' un'erba,cugina dei cereali e delle erbe dei nostri campi.Nei 20 ettari del parco di Prafrance crescono oltre 160 specie di bambu',da quelle nane alte meno di 30 centimetri ai giganti che raggiungono i 25 metri.Quasi tutte si sono mostrate in grado di resistere ai rigori degli inverni europei,ma alcune hanno bisogno di essere protette e sono messe a dimora nelle serre .Inoltrandosi nella foresta ,si scopre con stupore un villaggio asiatico circondato da banani e palmizi .Le case ,costruite un decennio fa da famiglie di profughi laotiani ,sono impermeabili alla pioggia e alla neve,e possono resistere alla violenza dei venti locali.I sentieri sono bordati di macchie e boschetti di bambu' di vario tipo.Cosa provava Eugene Mazel aggirandosi nel folto di quel suo esotico paradiso vegetale?Non lo sappiamo :non lascio' alcun scritto al riguardo .Sappiamo pero' che nel 1865 una malattia uccise i bachi da seta del suo allevamento ,che produceva circa 600 chili di seta l'anno.E che dieci anni dopo i vigneti che aveva piantato furono devastati dalla fillossera.Nel 1889 Mazel era finanziariamente in rovina,e dovette cedere la sua proprieta' a una banca,il Crédit Foncier di Francia ,che la gesti',fino al 1902,piu' con spirito bancario che botanico.E' facile immaginare le condizioni della piantagione quando Gaston Nègre,nonno degli attuali proprietari,la riscatto',deciso a salvarla e ad arricchire la collezione di specie vegetali.Per 75 anni il bosco di bambu' sopravvisse alla meno peggio,noto soltanto a qualche botanico e a registi cinematografici alla ricerca di ambientazioni esotiche .Henri-George Clouzot se ne servi in "vite vendute",e cosi' fece Yves Ciampi per "gli eroi sono stanchi".

La svolta arrivo' nel 1977 quando,sotto la direzione di Yves e Muriel Crouzet,il parco fu ripristinato, ripulito e dotato di nuove piante ,del villaggio asiatico,di un giardino giapponese,e anche di un bacino dove fauna e flora convivono in armonia..Undici anni piu' tardi,scienziati e specialisti di tutto il mondo si diedero convegno a Prafrance per il secondo congresso internazionale sul bambu'.Nel 1992,350.000 persone visitarono la piantagione creata da Mazel. Unica in Europa,ed esemplare sotto molti aspetti,la foresta di bambu'di Prafrance ha fatto scuola.Un vasto parco di bambu' dovrebbe sorgere sull'isola Reunion,possedimento francese d'oltremare nell'Oceano Indiano,con la consulenza di Yves Crouzet.e a Crouzet si e' rivolto perfino il presidente indonesiano Suharto,dopo un visita a Prafrance,chiedendogli di entrare a far parte di un'ente internazionale istituito per creare una foresta di bambu' da 20.000 ettari sull'isola di Bali.Le popolazioni del sud-est asiatico intagliano e lavorano il bambu' per ricavarne strumenti che emettono suoni alla piu' lieve delle brezze .Uno spazio dedicato alla musica prodotta da strumenti di questo tipo e' stato inaugurato di recente a Prafrance.E presto sara' seguito da un labirinto di"Semirundinaria kagamiana",e da un bambusario dove verranno raggruppate le meno conosciute tra le specie del parco.La foresta continuera' a fornire grande quantita' di foglie fresche per nutrire i panda degli zoo europei .Esiste infatti un evidente legame fra queste piante di bambu' ,tanto preziose per il futuro della nostra terra ,e l'animale che e' un simbolo vivente della conservazione della fauna selvatica .I bambu' non si coltivano solo per la gioia degli occhi> afferma Crouzet,A chi lo osserva,lo coltiva,lo studia, e lo ama,il bambu' offre una diversa,meno pessimistica visione del futuro del nostro pianeta .Molti problemi ecologici potrebbero essere risolti,almeno in parte,grazie al bambu. Mazel era poi cosi' pazzo e visionario come sembrava?

Virtù curative dei Bambù

Diversi tipi di bambu',sono usati in medicina dai cinesi,specialmente la "phyllostachis nigra Munro"varieta' henonis Mak.e la phyllostachis bambusoides Sieb.et Zucc. I rizomi sono considerati astringenti,antiemorragici e antipiretici.Le foglie sono antipiretiche e diuretiche;i decotti vengono prescritti nelle stomatiti,faringiti,sinusiti e raffreddori.L'epidermide dei giovani culmi e' considerata un sedativo e antiemetico. Il succo estratto dai culmi e' usato come sedativo e antipiretico,nelle infezioni catarrali,bronchiali e cerebrali.Si e' scoperto che i giovani germogli di bambu',contengono lo 0,23% di acido benzoico.Le concrezioni silicee all'interno degli internodi,note come tabaschir,sono ritenute anch'esse medicinali.Spesso raggiungono le dimensioni di un uovo sono opache ,angolose,dure,ma fragili. Queste concrezioni contengono il 70%-90% di silice,l'1,1% di idrato di potassio,lo0,9%di ossido d'alluminio,lo 0,9% di ossido di ferro,calcio.Si usano come antipiretico e antispasmodico in catarro,corea infantile,paralisi,reumatismo.

Sulla rusticita dei Bambù coltivati a Pechino

L'introduzione e la coltivazione di piante esotiche ,per quelle piante che si cerca di fare vivere in un'ambiente diverso da quello che per loro e' naturale,pongono sia il semplice giardiniere dilettante sia il collezionista piu' appassionato di fronte al problema della rusticita'. Il concetto di rusticita' cioe' di resistenza a temperature estreme,dipende di fatto da vari parametri come:l'eta' della pianta,le caratteristiche pedologiche ed ambientali in generale quali,il grado idrometrico dell'atmosfera,l'umidita' del suolo ,il drenaggio,la presenza o meno di neve,(che puo' essere un elemento protettivo),il vento,ecc. Sembra ,a dire il vero ,che sia piu' opportuno parlare in maniera piu' generale di "zona di rusticita'" di una pianta,che corrisponderebbe ad una zona delimitata dalle isotermiche della media delle temperature del mese piu' freddo(gennaio nell'emisfero Nord).Si comprendera' allora facilmente che le osservazioni concernenti la rusticita' di questa o quella pianta non possono essere utilizzate che con la dovuta prudenza ad altre condizioni.Esse tuttavia forniscono utili informazioni per giudicare le possibilita'di coltivazione di taluni vegetali al di fuori delle zone di loro naturale origine. Ci interesseremo qui' al caso di bambu' coltivati nel giardino botanico di Pechino e la loro resistenza al freddo nelle osservazioni dal 1977 al 1987.Pechino si trova nel nord della Cina circa alla stessa latitudine di Napoli o di Madrid,ma a causa della asimmetria climatica tra le fasce occidentali ed orientali dei continenti ,occorre piuttosto paragonarla alle citta' della fascia orientale degli Stati Uniti:Filadelfia e Washington.

Il clima di Pechino e' continentale con estati lunghe,calde ed umide ed inverni freddi e secchi .La media delle temperature in luglio raggiunge i 26°C(Parigi,19°C) mentre quella di maggio raggiunge gia' i 20°C,invece la media delle temperature in gennaio si abbassa ai -4°C/-5°C quando quella di Parigi e' di -2,1C.Il totale delle precipitazioni e' di 365 mm. Con siccita' invernale e primaverile ed i due terzi delle precipitazioni si concentrano in luglio-agosto. Queste condizioni non sono favorevoli a prima vista alla coltivazione dei bambu'.Infatti sembra che nessuna specie di essi sia indigena di questa regione della Cina .La vegetazione dei dintorni di Pechino appartiene alla fascia nord della zona temperata(foresta di Quercus) e vi si trovano ad esempio gli alberi ed arbusti seguenti :Juniperus chinensis,Pinus bungeana,P.Tabuliformis,Spirea trilobata,Berberis poiretii,Caragana sinica,Deutzia grandiflora,Ulmus macrocarpa ,ecc.Il clima pechinese non impedisce tuttavia la cultura di numerose specie di bambu' ed un giardino botanico di Pechino ne possiede piu' di una cinquantina ,di cui si sono osservate le resistenze al freddo (principale fattore limitante)fin dagli anni 70.

Le temperature di Gennaio misurate dal 1977 al 1987 sono le seguenti,in gradi centigradi. ANNATA Temperatura Minima Media Temp. Gennaio 1977 -16,1 -7,6 1978 -14,8 -4,1 1980 -17,3 -4,1 1981 -17,9 -5,6 1982 -17,9 -5,4 1983 -18,3 -3,9 1984 -16,7 -4,7 1985 -16,2 -6,1 1986 -16,9 -4,2 1987 -20,1 -4,8 Dopo tali osservazioni i Bambu' sono stati suddivisi in 5 gruppi corrispondenti a gradi di rusticita' decrescenti:

Le temperature di Gennaio misurate dal 1977 al 1987 sono le seguenti,in gradi centigradi. ANNATA Temperatura Minima Media Temp. Gennaio 1977 -16,1 -7,6 1978 -14,8 -4,1 1980 -17,3 -4,1 1981 -17,9 -5,6 1982 -17,9 -5,4 1983 -18,3 -3,9 1984 -16,7 -4,7 1985 -16,2 -6,1 1986 -16,9 -4,2 1987 -20,1 -4,8

Dopo tali osservazioni i Bambu' sono stati suddivisi in 5 gruppi corrispondenti a gradi di rusticita' decrescenti:

GRUPPO 1:Nessun danno ad alcuna parte della pianta Arundinaria Fargesii-Arundinaria latifoglia Keng(Indocalamus latifolius)-Arundinaria amara (Pleioblastus amarus Keng)-Phyllostachis angusta-Phyllostachis aureosulcata.cv.Aureocaulis-Ph aureosulcata cv pekinensis-ph.decora-Ph dulcis-Ph glauca .ph .glauca cv variabilis-Ph iridescens-Ph nidularia .-Ph nuda-Ph nuda cv.Localis Ph.parvifolia-ph.ppraecox-Ph.propinqua.

GRUPPO 2: solo le foglie sono state danneggiate dal gelo :Phyllostachis flexuosa-Ph.glauca cv.Yunzhu-Ph gozodakensis-Ph .nigra henonis-Ph edulis-Ph .robustiramea.

GRUPPO 3:rusticita' media foglie e rami sono stati distrutti dal gelo,ma non i culmi ed i rizomi.Phyllostachis aurea- Ph.Bambusoide cv Tanakae-Ph.nigra.

GRUPPO 4: rusticita' scarsa foglie ,rami e cauli sono stati distrutti dal gelo ma non i rizomi Phyllostachys bambusoides-Ph.Vviridis-Ph viridis cv Robert Young

GRUPPO 5:fanno parte di questo gruppo ,non dettagliato nell'articolo i bambu' che sono periti durante il periodo di osservazione.

CONCLUSIONE Tra i bambu' del primo gruppo alcuni sono raccomandati dagli specialisti Cinesi per le loro qualita' organolettiche per la produzione di germogli fra questi i phyllostachis praecox, propinqua,dulcis,iridescens;mentre altri sono raccomandati per la qualita' del legno:PH.nuda,angusta,glauca,decora,arcana,parvifolia.Altri presentano un grande interesse decorativo come tutti Phyllostachis aureosulcata. Di tutti i bambu' sotto osservazione a Pechino solo quelli del primo gruppo e parzialmente del secondo possono considerarsi adatti a quella zona.I giardinieri di Pechino infatti oltre alle temperature minime molto rigide debbono far fronte anche ai venti secchi e glaciali provenienti dalla Siberia sia in inverno che all'inizio della primavera.Inoltre una forte siccita' primaverile ostacola la fuoriuscita dei turioni. Da tutto cio' discende che le possibilita' di adattamento del Genere Phyllostachis negli ambienti continentali e pedemontani italiani sono tutt'altro che limitate ed il numero di Specie coinvolte rende possibile scelte produttive alternative differenti.

A proposito di Bambù in vaso

Chi li alleva in vaso lo sa già vogliamo dire delle difficoltà che si hanno ad allevare i bambù nei contenitori specie d'estate. Il fato che il bambù senza eccezioni, sono piante a grande efficienza di traspirazioni: al mattino presto ogni foglia ha la sua gocciolina di acqua perfettamente visibile. Che il bilancio idrico dei bambù sia potente lo si può arduire anche dalla velocità di crescita dei turioni che deve basarsi su un grande sistema di rifornimento idrico. Tutto ciò premesso per spiegare come in estate sia facile osservare i bambù collassati dall'evotraspirazione non contro bilanciata dalla necessaria efficienza a livello del'apparato radicale. Quest'ultimo costretto nel vaso, e quindi con un dominio ben più ridotto che nelle condizioni naturali, non riesce a sostenere i bisogni della chioma. C'è da dire ancora che diverse Specie degli ambienti continentali male si adattano ai climi mediterranei anche se coltivate nel terreno, proprio per queste ragioni di elevata evotraspirazione non sostenuta da un'adeguata efficienza dell'apparato radicale. Il Phyllostachis pubescens così come il Ph. aureosulcata d'estate non sono belli da vedere ( le foglie seccano sui bordi). Certamente bagnando tutti i giorni le cose possono migliorare di molto, ma ciò non è sempre possibile. Quindi chi con testardaggine vuole cimentarsi qui da noi con questi bambù deve mettere in conto una bolletta dell'acqua salata.

Detto questo occorre anche riconoscere che qualche Specie si comporta si comporta onorevolmente sotto questo profilo, atteso sempre ci sia una irrigazione giornaliera. Il Ph, vivax areocaulis è fortunatamente uno di questi così come il Tyrsiostachis siamensis ed il Dendrocalamus asper, di cui a questo proposito abbiamo già parlato. Il Ph. decora,a parte la bellezza del fogliame denso e lucente è senz'altro uno dei migliori, ed amio avviso tra i bambù verdi, proprio per questo motivo è quello che ha le maggiori probabilità di affermarsi nel vivaismo ornamentale industriale (produzione di bambù in vaso). Tra i tropicali la resistenza non manca ma anch equi se si vogliono avere masse verdi lucenti e senza seccumi occcorre provvedere. A proposito di efficienza vale la pena di riportare una semplice osservazione sul Dendrocalamopsis oldhamii. Questo bel bambù durante questa stagione se in vaso non può passare la giornata al sole senza acqua: il rapporto tra il volume del vaso e la massa verde traspi4rante non lo permette ed allora le foglie si arricciano. Bene, bastano sette minuti dall'irrigazione per vedere le foglie distendersi e ripristinare la forma primitiva; in qualche caso si può vedere addirittura la foglia che si distende! C'è da dire che non tutte le specie sono così sensibili. Comunque nei bambù tropicali che più degli altri abbisotgnano di un apporto idrico pressocchè continuo un semplice ed economico impianto di irrigazione a goccia risolve egregiamente il problema.

Giagntochloa

Vi sarà senz'altro capitato di porendere in mano una di quelle torce da giardino fatte di bambù; ed avete senz'altro notato che di bambù si tratta ma di un tipo speciale. La leggerezza soprattutto, insieme con la lunghezza degli internodi fino ad oltre 50 cm ne fanno un bambù del tutto eccezionale. E' bene si tratta proprio del genere Gigantochloa che con le specie "apus" e atter fornisce al club dei bambù giganti due membri notevoli. Le gigantochloa sono bambù originari dell'Indocina dove dividono lo stesso ambiente dei Dendrocalamus (giganteus ed asper) dai quali si distinguono nettamente per la tipica persistenza delle brattee sul germoglio emergente; ed è questo che crea col contrasto di colore un disegno inconfondibile. Da lontano è proprio questa caratteristica che li distingue; se non fosse perciò, sempre da lontano, si potrebbero confondere con iL Dendrocalamus asper ai quali si accomunano per il portamento decadente della parte più alta. Di gigantochloe ve ne sono molte specie: quelle riportate sui libri disponibili non rappresentano che un'esigua parte dell'intero genere. Tra le più impressionanti vi è quella a strisce bianche che però tendono ad attenuarsi durante l'invecchiamento; questa ( G. Verticillata) viene identificata come specie a se sebbene non riesca a togliermi il dubbio sia una semplice mutazione della forma selvatica, completamente verde.

Un' altra Gigantochloa, più rara e quindi ambitissima, è la G. Atroviolacea, dai culmi colore dell'ebano lucidi e lisci come fossero vernicitai alla nitro. Tale proprietà è utilizzata nella costruzione di stuoie dove rende possibile comporre disegni in associazione con il tipo verde normale. La G. Atroviolacea endemica in Giava mentre a Bali è molto meno diffusa; tra l'altro formalmente c'è stata negata adducendo molto serenamente ragioni di protezione del germoplasma. Ci è stato riportato che anche nel genere Dendrocalamus esiste una specie nera (D. Atroviolacea) di grande effetto. Non ho avuto l'occasione di esaminarla, tuttavia dubito che abbia le caratteristiche di lucentezza e in definitiva la straordinaria bellezza della G. Atroviolacea se non altro a causa della tomentosità ed irregolarità dei nodi tipica Dendrocalapus. Le gigantochloe tra i bambù giganti sono senzìaltro i più leggeri ed eleganti; le pareti degli internodi sono più sottili dei dendrocalapus. Essi rappresentano insieme al Dendrocalapus giganteus ed asper l'elemento più usaato per la costruzione di strutture abitative, mobili, suppellettili e graticci a varia densità. Non hanno la robustezza dei Dendrocalapus, tuttavia sono più adatti per i pieghi più leggeri in cui sia richiesta una maggiore leggerezza; hanno inoltre il vantaggio di presentare superfici lisce naturalmente pronte per l'uso, più gradevoli alla vista ed al tatto. Il diametro arriva a 15 cm e l'altezza ad oltre 20 m, anche se quelli che si incontrano dovunque a Bali ai lati delle strade come ornamento durante le feste religiose hanno una taglia più ridotta.

Scommettere sul Bambù

E' originalità o illusione credere oggi nelle possibilità di un nuovo sviluppo in Italia del bambù? A sentire m0lte persone, forse scarsamente informate sembrerebbe di si. Sicuramente però è una pianta ancora da scoprire in tutte le sue potenzialità e certamente da noi molto, troppo sottovalutato. Qualcuno comunque forse più lungimirante, ha già scommesso sul bambù e sui suoi possibili sviluppi futuri. Ne citiamo alcuni tra i più significativi. L'architetto Pietro Carmine lo sta soerimentando ed usando in bioarchitettura. Lo ha utilizzato nella costruzione della sua casa tutta progettata utilizzando esclusivamente materiali strettamente naturali. Ha raccolto allo scopo centinaia di fusti di Phy. V. mitis nei vari boschetti lungo il lago maggiore. Thomas Froese ha lasciato la nebbiosa Amburgo per la più solare Altalanga, da alcuni anni ha iniziato una bella piantagione di bambù per la raccolta e l'utilizzo di germogli freschi. Ne ha selezionato le specie più idonee e le sta sperimentando le più idonee. Haidi Pony che con il marito ha inventato un originale giardino di bambù sviluppandolo su alcuni terrazzamenti collinari in una valletta dell'entroterra ligure. Lo scultore Alberto di Baudo da alcuni anni studia e sviluppa nuove ed originali forme, sculture ed insiemi realizzati in bambù. Figure e significati ottenuti con una singolare interpretazione del taglio e della composizione dei culmi di bambù. Lorenzo Squillari rientrato nella sua terra di origine, Langa, dopo aver girato il mondo si dedica con rara maestria alla costruzione di flauti in bambù. Altri ancora che si stanno muovendo verso le più svariate utilizzazioni di questa straordinaria e versatile pianta ( Strutture architettoniche leggere, mobili, arredi e lampade, ecc. ).

Chi ha introdotto il Bambù in Italia

Ci siamo sempre chiesti come mai specialmente in Toscana, il bambù sia presente in molti se non quasi in tutti, i giardini delle vecchi3 ville. La biografia in verità poco nota di un personaggio importante per l'orticoltura italiana spiega ragionevolmente ciò. Ci riferiamo al botanico toscano prof. Orazio Fenzi al quale è riferita l'introduzione in Italia insieme a molte altre specie, del bambù, datata con precisione nel 1884. il Prof. Fenzi la cui storia è quasi sconosciuta in Italia emigrò nei primi del 900 in California, a Santa Barbara dove stabilì un'azienda di acclimatazione di specie che aveva raccolto in giro per il mondo. Per la cronoca si deve al Fenzi l'inizio dell'atività di sviluppo delle varietà di Avocado che hanno fatto la fortuna di più di un'agricoltura subtropicale. A celebrare questa attività il vivaio - giardino di Fenzi è da anni riconosciuto monumento storico dalla città di santa Barbara. Addiruttura la Società dei Genetisti Americani lo premiò a quei tempi, della terza medaglia della Fondazione Meyer, la prima, pre la cronaca, riconosciuta ad un personaggio non statunitense. Oggi pochi sanno chi è stato Orazio Fenzi, ma a noi affezionati al Bambù non può che essere di soddisfazione ricordarlo e sapere che l'italiano che per primo si interessò a queste piante è stato uno scienzato famoso e riconosciuto dalla cultura del uo tempo, anche se, tanto per cambiare...in un altro paese.

Bambù in cucina

Curry di gamberetti e germogli di bambù (ricetta birmana) (per 6 persone) 1 kg. di gamberi medi non sgusciati - amido di granturco (Maizena) - 400 gr. di germogli di bambù freschi, o in scatola - 2 cipolle medie - 8 spicchi di aglio - 1 pezzo di 5 cm. di zenzero fresco 3 cucchiai d'olio di arachidi - 1 cucchiaino e 1/2 di curcuma in polvere - 2 peperoncini tagliati a filetti 250 cl. di brodo di pesce o pollo o acqua - 400 cl. di latte di cocco denso - salsa di pesce o di ostriche o di soia Sgusciare e pulire i gamberetti. Sciacquare in acqua fredda passandolicon un pò di sale e amido di mais per eliminare il sapore di pesce e per sbiancarli. Se i bambù sono freschi Se i bambù sono freschi occorre bollirli in acqua leggermente salata, fino a che diventano abbastanza teneri sotto la forchetta. Scolarli e tagliarli a strisce sottili. Pelare ed affettare le cipolle, l'aglio e grattugiare lo zenzero. Scaldare l'olio e soffriggere le cipolle, l'aglio e lo zenzero fino ad imbiondirli (circa 4 minuti). Aggiungere i peperoncini, la curucuma e cuocere fino a che le cipolle non prendano un bel colore. Aggiungere due cucchiai di acqua e lasciare cuocere fino a completa evaporazione. Unire il brodo e portare ad ebollizione. Cuocere per un paio di minuti, aggiungere i gamberetti ed i germogli di bambù e riportare quasi ad ebollizione. Proseguire la cotture a fuoco basso per altri cinque minuti, poi unire il latte di cocco e lasciare sul fuoco per altri due minuti affinché sia ben caldo, ma senza bollire. Aggiungere la salsa di pesce a piacere e servire con riso pilaf.

Insalata di germogli bi bambù (ricetta laos/Cambogia per sei persone) 500 gr di germogli di bambù ½ tazza di latte di cocco denso 2 cucchiai di salsa cinese di pesce/ostriche 2 - ½ cucchiai di succo di limone 1 cucchiaino di peperoncino tritato 1 cucchiaino di aglio schiacciato 2 cucchiaini di cipollotti tritati 1 cucchiaino di zucchero foglie fresche di coriandolo o prezzemolo, menta e finocchio 3 scalogni o una cipolla dolce. Porre i germogli in un tegame coperti di acqua fredda, portare ad ebollizione. Spegnere il fuoco e lasciare che si raffreddi. Scolare i germogli asciugandoli con un panno, affettarli longitudinalmente a strisce molto sottili. Mescolare il latte di cocco, la salsa di pesce, il succo di limone, aggiungere il peperoncino, l'aglio i cipollotti e lo zucchero, assaggiare modificando a piacere aggiungendo l'uno o l'altro dei componenti, versare sui germogli, mescolare e lasciare riposare per ½ ora. Nel frattempo lavare gli aromi e affettare molto sottilmente gli scalogni; sistemare i germogli bi bambù su di un piatto di portata e versarvi sopra il condimento rimasto nel tegame. Circondare i germogli con gli aromi e coprire con lo scalogno affettato tutto.

Caratteristiche del Culmo del Phyllostachys Pubescens

Il Phyllostachys Pubescens è ottimo ,per l'artigianato " bambusesco" poiché ha egregie proprietà tecnologiche, cioè nonostante i nodi, le fibre sono continue dalla base alla sommità ed è questo aspetto anatomico che permette durante la spaccatura ( non il taglio) di ricavare lunghissimi listelli lavorabili in diversa maniera nonostante la presenza di nodi. Cioè possibili se si ha l'avvertenza di procurare alla base una fessura che proceda verso la sommità allargando i progressivamente le due metà separate all'inizio.

Quando il Bambù fiorisce

Per il bambù il fiorire è spesso fatale. La fioritura massiccia per il bambù è un evento unico per il mondo delle piante. Tutte le piante di un clone o forse una intera specie, possono fiorire in tutto il mondo e molte di queste muoiono. I banbù sono piante monocarpiche cioè con un'unica fioritura. Molte piante presentano questa caratteristica così come il gran turco, e altre piante da granella e come la maggior parte delle piante da fior e annuali. Fioriscono una volta, vanno in seme e muoiono.Vi sono essenzialmente due tipi di fioritura dei bambù. Occasionalmente una singola pianta o un singolo culmo o addrittura un singolo ramo di una pianta fioriscono. Questa è una fioritura sporadica, la pianta non muore ne perde il suo vigore vegetativo. L'altro tipo, che può essere devastante è chiamato fioritura gregaria. Quando i bambù fioriscono in maniera gregaria spesso tutte le piante di quel clone, di quella varietà o specie fioriscono contemporaneamente in tutto il mondo. La maggioranza dei bambù fiorisce raramente, l'intervallo tra le fioriture varia tra i 15 e i più di 100 anni, ma l'intervallo nell'ambito della stessa specie può variare per cui ci è impossibile prevedere quando una particolare pianta fiorirà. Vi sono state recenti prevcisioni basate sulle due volte che è fiorito dalla sua introduzione nei USA, che il Phyllostachys Dulcis, sarebbe fiorito nel '96. Benché la fioritura dei bambù possa essere considerata più che una opportunità che un disastro, non si può che non temere la scomparsa del Phyllostachys Dulcis che a tre pollici di diametro (7,5 cm) è il più scenico dei bambù dell'area del Pacifico Nord Ovest ( il Vivax ed il Henon sono più grandi). Cosa dovete quindi fare se il Vostro bambù cominciasse a fiorire? Spesso si tratta di fioritura sporadica e non avrà nessuna conseguenza sullo sviluppo della pianta stessa. Se la fioritura e molto abbondante, la può, ringiovanire da se.

Dopo 3 mesi il 36%dei culmi trattati fiorirono, mentre fiorirono il 64%dei culmi non trattati. Dopo 12 mesi i rizomi trattati produssero culmi più normali e non fioriferi del controllo. Una abbondante fertilizzazione è stata indicata come trattamento ai bambù in fiore. Tuttora non è stato possibile dimostrare scientificamente che tale mezzo sia di qualche utilità. Ron Fadem nel suo catalogo per il " Pacific Bamboo Gardens " raccomanda "fertilizazioni straordinarie per la panta in misura da decuplicare le quantità normali, settimanalmente fino a che non appaia la nuova vegetazione..." E poi continua dicendo......." questo non fermerà necessariamente la fioritura, ma può assicurare la sopravvivenza della pianta". D'altro lato Hsiung et al. (1981) avverte "il fertilizzante nitrico non arresta necessariamente la fioritura dei cesti di bambù anzi talvolta ne rallenta il ringiovanimento. Quindi per salvare i vostri bambù dividete la pianta dopo aver tagliato tutti i culmi fioriferi, rinvasate in buon terriccio e irrigate e fertilizzate normalmente. Se volete ringiovanire una piante che cresce in piena terra, potete seguire il metodo della sig.ra Michaels con la differenza di eliminare solo i culmi fioriferi. Alcuni bambù recuperano da soli dopo aver fiorito, mentre altri non recupereranno, qualsiasi cosa facciate. Questo specialmente se la pianta e piccola o debole all'insorgere della fioritura, benchè Fargesie nche se adulte e rigogliose possono fiorire e morire in ogni caso. Ma come in genere succede non tutti i casi rientrano in questo scenario. Il P. elegans ha fiorito sporadicamente, tutti gli anni, per gli ultimi 10 anni continuando a crescere con moderato rigore. P. Nigra sembra permanentemente averequa e la qualche pianta in fiore; ed in Cina ci sono delle piante di Moso in fioritura tutti gli anni.

I bambù in fiore non muoiono necessariamente. Sezioni di P. barnbusoides in fiore portati a casa nella speranza di ottenere degli ibridi, cessarono di fiorire ambedue, e presto recuperarono il loro vigore vegetativo. D'altro lato acqua e fertilizzanti non riuscirono a rivitalizzare la macchia di P. vivax che crescevaal The Bamboo Garden (vivaio) in Portland, Oregon. Due volte sembrò che essa si riprendesse. Nuovi culmi spuntarono con fogliamesano e senza fior, mala primavera seguente anche questi culmi cominciarono a fiorire. Il bambù finalmente morì dopo 8 o 10 anni dall' inizio della fioritura. Se la vostra pianta è variegata o è un clone con caratteristiche peculiari o uno sport della specie, vorrete probabilmente cercare di salvarlo in maniera vegetativa. Vi sono casi in cui la rigenerazione dai rizomi non sempre conserva una forma della specie. I culmi non fioriferi che si svilupparono dai rizomi di un Bambù Castillon (in U.S.A....?) erano tutti della forma tipica della specie. Un modo per riprodurre forme interessanti di una specie è di raccoglierne i semi e allevarli. Gli individui che si otterranno non sempre riprodurranno le caratteristiche della varietà. I semi del P. Barnbusoides var. casitllonis dettero solo la forma verde caratteristica della specie e semi del Bambù Nero diedero orgine al Henon, la forma verde. Dovete quindi seminare molti semi ed essere fortunati. Alcuni bambù mostrano una maggiore varianza nei semenzai di altri. Molti semenzai di P. vivax germinati al The Bamboo Garden mostrarono scarsa differenzazione, benchè uno di essi presenti macchiettature marroni molto attraenti negli internodi inferiori del culmo. Interessanti anomaalie possono manifestarsi solo dopo molti anni. La scoperta di un clone eccezionalmente vigoroso può manifestarsi abbastanza presto, mentre l'individuare una forma nana può richiedere molto tempo.

Alcune piantine possono essere variegate negli stadi iniziali e poi perdere tale caratteristica maturando (potreste desiderare di marcare questi individui per osservare se, con l'ulteriore crescita, la variegatura riappare). In altri la variegatura si manifesta solo quando la pianta raggiunge una certa dimensione. Una caratteristica da osservare è la resistenza ai parassiti. L'abbondanza della tomentosità sulla pagina inferiore della foglia di alcuni bambù sembra agire da deterrante nei confronti dell'acaro dei bambù (Schyzotetranchus celarius). Una immediata semina sembra essere molto importante, almeno per alcuni bambù. Malgrado che alcuni semi siano vitali per un annoe più, altri hanno un periodo molto breve di germinabilità. Quando fiorì la Sasa megalophilla "nobilis"produsse una grandissima quantità di semi, ma peruna qualche ragione solo quelli raccolti nella fase iniziale germinarono, ed anche quelli che germinarono non sopravvissero. Il periodo di germinazione può variare da specie a specie. Alcune Sasa ed alcuni bambù erbacei tropicali possono impiegare sino ad un anno per germinare, mentre la Chusquea coronalis, una specie con semi piccolissimi, può germinare in meno di una settimana. Semi freschi di bambù spesso germinano più rapidamente di quanto non facciano semi che siano stati immagazzinati per un certo periodo. Alcuni semi di bambù germinano anche se non sono ancora verdi; non necessitano di maturare. Se i semi possono essere scossi facilmente dalla pianta occorre seminarli immediatamente.

Il seguente è uno dei sistemi per allevare bambù da seme in quantità limitata e con limitate risorse: Seminare sulla superficie o a scarsa profondità su terriccio per invasanaturain vasi di 10 cm, il vaso può essere posto in un sacchetto di plastica per mantenere l'umidità, piazzare il vaso al caldoo con forte illuminazione ( 30 cm sotto una lampada fluorescente), non esporli alla diretta luce del sole se sono dentro un sacchetto di plastica. se il suolo sotto la pianta madre è adatto (soffice, fine, umido, e non coperto da fogliame secco), il seme può germinare alla base della pianta, ma lumaconi, uccelli, rodtori, ed altre creature possono danneggiare sia semi che semenzali. Quando i semenzali avranno raggiunto i 5/7 cm aprite i sacchetti, e alcuni giorni dopo tagliate i vasi dai sacchetti. Quando si piantano le giovani piantine all'esterno, se le condizioni non sono pressocchè ideali, esse necessitano di una certa protezione finchè non raggiungano una certa dimensione. I giovani bambù hanno spesso foglie più grandi delle piante mature, questo vale sia per le piante ottenute per divisione che per quelle provenienti da seme. Fin tantoche esse non cresceranno in maniera normale, con foglie più piccole, saranno più facilmente danneggiate dal freddo ed altre forme di avversità quali il vento, il caldo, ed il sole intenso.

Tabelle delle fioriture
Paste ottenute dalle monocotiledoni (Bambù) generalita

Il carattere al quale si richiama, il nome di monocotiledoni, e' che l'embrione e'fornito di una sola foglia cotiledonare, mentre nelle bicotiledoni ve ne sono due. Altro importante carattere distintivo tra monocotiledoni da una parte e dicotiledoni e gimnosperme dall'altra consiste nella diversa struttura del fusto e riguarda la distribuzione e la struttura dei fasci cribro-vascolari. Nelle monocotiledoni non si ha presenza di cambio, per cui la struttura primaria del fusto e'normalmente definitiva, non si ha cioe' un'accrescimento secondario in spessore, inoltre i fasci cribro-vascolari invece di essere disposti ad anello sono sparsi nel parenchima. Le monocotiledoni sono generalmente piante erbacee, di rado arbustive o arboree, quelle che generalmente forniscono materiale fibroso per l'industria cartaria. Le fibre impiegate per la fabbricazione della carta sono per lo piu' vegetali: esse sono costituite da cellulosa ed in quantita' piu' o meno elevate, da sostanze incrostanti ed intercellulari (lignina emicellulosa sostanze tectiche).

Bibliografia

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3 Ricerche embriologiche sulla Phyllostachys nigra Munro.Prof.Felice Gioielli,Annali di Botanica,Vol XXI fasc.I° studio reso possibile dalla fioritura di questa specie nel 1932/33.

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